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Il design indispensabile di Katayama

di Paolo Bocchi foto di Alessandro Digaetano

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Foto di Alessandro Digaetano

Alla guida dello studio Wonderwall, per il suo guizzo innovativo e visionarioè conteso da stilisti, musicisti e businessmen di tutto il mondo. «Mi sento un lanciatore di baseball: come nello sport, la velocità è spesso più importante del controllo»


La mia prima volta con Wonderwall è stata nel 2005. Ero a Tokyo, diligentemente in fila, in attesa di vedere il negozio A Bathing Ape, in compagnia di circa cento giappo-boys. Quando, dopo due ore di coda, riuscii a entrare nell'Ape store, mi resi conto di essere penetrato in una navicella spaziale arrivata dal futuro prossimo venturo. Chi aveva pensato, disegnato, progettato questo ardito e riuscito passo architettonico aveva un nome e un cognome: Masamichi Katayama, il cui studio e base operativa è Wonderwall.
Se la prima volta fu bellissima, quelle che seguirono furono addirittura meglio. Scoprii e mi innamorai, fisicamente e mentalmente, dei progetti realizzati da Masamichi Katayama alias Wonderwall, perché hanno una peculiarità: toccano l'anima delle persone che li vivono. Chi entra in contatto con le realtà Wonderwall avverte la differenza rispetto a molti altri interventi architettonici. Wonderwall ammalia, Masamichi crea empatia, Katayama ti arriva dentro. Non a caso, tra i committenti ed estimatori del suo lavoro, troviamo personaggi diversissimi come Pierre Hermé (pastri chef francese), Rei Kawakubo (Comme des Garçons), Tyler Brûlé («Monocle»), Takashi Murakami (artista), Pharrell Williams (musicista), Nobuhiko Kitamura (Hysteric Glamour), Alejandro González Iñárritu (regista), Tadashi Yanai (Uniqlo), Nigo (rapper e direttore di A Bathing Ape).
I progetti di Katayama esplorano campi d'azione diversi fra loro, pur nello stesso contesto territoriale. Nel distretto di Aoyama, tra le sue realizzazioni ci sono il negozio di Pierre Hermé, la boutique Drawer, il Bapexclusive store, la Rat Hole Gallery, il B&B Italia flagship store, l'OriginalFake Unique Boutique. «Credo che il design debba essere intuitivo, come un manuale d'istruzioni senza parole. Molte delle cose che ci circondano non possono essere spiegate a parole. Le stesse idee legate al mio modo di fare design appaiono spontaneamente, nell'enfasi del momento, e sono difficili da spiegare. Ciò che amo fare, più o meno inconsciamente quando disegno, è riuscire a incorporare fattori contrastanti. Non a caso, se dovessi nominare una caratteristica dei miei lavori, sarebbe la mia particolare tendenza a iniziare sempre da zero, prendendo per mano un'idea e portandola al suo limite estremo. Questo è ciò che rende il mio lavoro eccitante».
Le creazioni Wonderwall nascono "diverse" grazie anche a committenti che vanno da un marchio giapponese elitario come 100% Chocolate Cafe per arrivare a una catena mondiale quale Uniqlo, passando per gli americani del cibo Dean & DeLuca. Chi vuole provare l'esperienza in prima persona di cosa significhi un progetto di Katayama, non ha che l'imbarazzo della scelta. Può camminare sulla superficie lunare e sotto le volte stellate del Billionaire Boys Club; può fermarsi a osservare l'enorme macchina da cucire circolare sospesa nel negozio Loopwheeler come un'opera d'arte; può entrare nel lussuoso appartamento di una rockstar, concepito bilanciando contrapposizioni visive e materiali, visitando il negozio Hysteric Glamour ad Aoyama.
La star musicale Pharrell Williams, che ha chiesto a Masamichi di progettare i negozi della sua catena Billionaire Boys Club, dice che lo ha scelto perché voleva che i clienti vivessero una vera e propria esperienza. Visti i progetti realizzati, Pharrell è rimasto ancor più stupito dal magico uso che Mister K ha fatto degli spazi, definiti da altri designer "negativi". La soddisfazione è stata tale che ora lui e Mr K stanno lavorando a un progetto per un favoloso, innovativo concetto di hotel.
Ma se questa può essere l'opinione di uno scanzonato miliardario di colore che veste jeans a vita bassa, non molto diversa è l'idea che ha del lavoro di Wonderwall Tadashi Yanai, chairman e ceo del marchio giapponese Uniqlo. Per Yanai, Katayama è uno dei pochi progettisti consapevoli che l'interior design è il modo per raggiungere un obiettivo e non l'obiettivo in sé. Masamichi è uno di quelli a cui non si deve ricordare che, alla fine, è la merce in vendita che deve risaltare nei negozi. Eppure, nonostante il rispetto dei vincoli progettuali, Wonderwall riesce sempre a superare le aspettative del cliente. Così, dopo il Giappone e New York, Masamichi e Tadashi hanno collaborato per Uniqlo a Parigi e Londra.
I lavori di Katayama sono le visioni tridimensionali di un artigiano giapponese che utilizza, per esprimersi al meglio, linguaggi giustapposti, intossicati, aggiornati. Vederlo lavorare, mentre schizza le sue idee su carta, sotto la luce contemporanea di una Tolomeo e di una Arco, è un'esperienza unica: «Quando disegno mi sento come un lanciatore di baseball. Come un forte lanciatore, la velocità è spesso e volentieri più importante del controllo. Non a caso, nel baseball, i talent scout cercano sempre pitchers veloci. Perché al ragazzino veloce puoi insegnare il controllo, mentre è impossibile il contrario. Io sposo pienamente questa tesi: amo la velocità».
  CONTINUA ...»

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